Non fare tardi, non rispondere male - di Lebrac & La Crique
Casa della famiglia Henry, sono circa le 8 di sera e come in tante case è l'ora di cena, l'ora in cui i figli ritrovano i genitori, i genitori ritrovano i figli.... quando questi sono a casa!
"Luca, dov'è tuo fratello ?"
"Non so papà, è uscito dopo aver fatto i compiti.... non so se andava a casa di qualche amico, o ai giardini...."
"Sbaglio o avevamo detto che entro le sette tutti a casa fino a nuovo ordine "
"Si.... vedrai che avrà avuto un buon motivo per fare tardi, non preoccuparti" Rispose Luca annoiato
"Sarà bene per lui che abbia avuto un buon motivo!" Sentenziò Mr. Henry
Otto e un quarto. Luca è sulle spine, mr. Henry è arrabbiato ma inizia anche ad essere preoccupato: fuori è buio da un pezzo, l'autobus è passato da 5 minuti e il prossimo arriva tra altri 15, e di Laurent nessuna traccia.
"Luca, ascolta, se sai dov'è tuo fratello dimmelo, è meglio per tutti."
"Papà, giuro che non so nulla " è la risposta tutto sommato convincente del figlio minore, che a questo punto avverte l'angoscia del genitore e comincia ad essere preoccupato per il fratello in tutti i casi: se non torna è successo qualcosa, se torna se la dovrà vedere con una sonora punizione.
Mr Henry ricomincia a girare per casa come un animale in gabbia: va alla finestra, si affaccia sulla porta, va al telefono e controlla che funzioni, guarda che il cellulare sia acceso.
Le otto e mezzo.
Mr. Henry è giunto al limite della sopportazione, Laurent non è ancora tornato e lui inizia a temere che sia successo qualcosa di veramente grave.
"Basta, chiamo la polizia. Dio solo sa dove si è cacciato, Dio solo sa cosa gli è successo. E speriamo che non sia in qualche pronto soccorso o chissà dove".
Luca è più o meno tranquillo: un po' affamato, ma in "trance" davanti alla TV non cura bene di non contraddire il genitore.
"Papà aspettiamo ancora un po'.... magari sta tornando.... "
"mhmmm.... e magari no. Tu, piuttosto, hai fatto i compiti e hai preparato lo zaino per domani ?"
"si, si, ho fatto i compiti e lo zaino è pronto, ora posso vedere la tv senza essere disturbato ?" chiese Luca.
"ASCOLTAMI BENE RAGAZZO" è la risposta del padre che istantaneamente fa rizzare luca a sedere sul divano "Non è il momento di rispondere male perché ho le mani che mi prudono, e ti basta un nonnulla per finire a pantaloni abbassati nell'angolo della stanza, ma con il fondoschiena rosso! Spegni il televisore e non farti sentire fiatare se non sei interrogato! CHIARO ?"
Senza proferire verbo Luca spegne la TV, con un ultima occhiata allo schermo, ma non è molto convinto.
"Papà, guarda che non è colpa mia se Laurent non torna, io non c'entro nulla".
"Non mi importa quanto c'entri e cosa c'entri: la sola cosa che ti riguarda è che non devi rispondere male, è chiaro ?"
"Per caso ho risposto male?"
"Luca stai tirando la corda"
"Io non sto tirando proprio niente!"
"E allora te le sei cercate!"
Nel giro di pochi secondi Luca è afferrato dal padre, tenuto fermo con una mano mentre l'altra gli sgancia rapidissimamente la cintura dei pantaloni, gli sgancia il bottone e lo zip, glieli cala fino alle caviglie seguiti immediatamente dagli slip e se lo sistema sulle ginocchia, alzandogli contemporaneamente la camicia e il golf fino a metà schiena: le natiche sono perfettamente in posizione per quanto sta per arrivare....
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Inframmezzati da "Devi imparare
SPANK! Ahia! Ho capito ! Ho capito ! Perdono
! Perdono ! no ! no ! sarò buono ! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK!
Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia!
SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK! Ahia! SPANK!
Ahia! Mr. Henry non è ancora soddisfatto della lezione che sta dando
al figlio e prosegue imperterrito a sculacciarlo. SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "Vediamo se
dopo questa dose di sculacciate avrai ancora voglia di rispondere
male a tuo padre". SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! "No papà, non ti risponderò più male, ma adesso lasciami
andare". SPANK! SPANK! SPANK! Il fondoschiena di Luca è ormai
di un rosso accesso. SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Finalmente Mr.
Henry sembra essersi calmato ed interrompe i colpi. "Avanti alzati.
Vai in bagno a prepararti che tra poco è ora di cena e ricordati che
devi avere rispetto per tuo padre" Così dicendo diede un bacio sulla
fronte del figlio minore che rispose con gli occhi arrossati: "Ok
papà e scusa se ti ho risposto male". Ore nove. Cerca il numero
della questura, quando sente rumori alla porta di casa. Va di corsa,
la apre e si trova di fronte il figlio, trafelato da una corsa ma
evidentemente in ottima salute. "Laurent! Stai bene? Tutto a posto
? dov'eri ? e perché non sei tornato a casa prima ?" "sto bene sto
bene, papà, sto bene" risponde il ragazzo cercando di rispondere contemporaneamente
a tutte le domande, mentre il padre lo esamina guardandolo e afferrandolo
con dolcezza per le spalle. Ma la dolcezza è prossima a finire.... "E
allora, se stai bene e non è successo niente sono contento; ma dopocena
facciamo i conti, e non pensare che sarà facile e piacevole. A tavola,
adesso, e dì a Luca che si mangia. March!" accompagnando queste parole
con una sonora sculacciata sui pantaloni, che oltre ad un leggero
dolore provoca al figlio un presagio di quello che lo aspetta nel
giro di un'oretta.... Preoccupato e arrabbiato con se stesso, Laurent
sale le scale ed entra nella camera che divide con Luca. "Guarda
che è prona la cena, vieni giù perché papà è una furia stasera, la
vedo proprio brutta" Luca si girò mostrando gli occhi visibilmente
arrossati, effetto della solenne sculacciatura appena rimediata, e
Laurent aggiunge: "ma cosa ti è successo ?" "Cosa mi è successo??
Le ho prese per colpa tua. Papà era in pensiero e nervoso, perchè
non tornavi più, così si è arrabbiato anche con me. Ma dove cazzo
eri?" Laurent in parte dispiaciuto per ciò che aveva subito il fratello
un pò arrabbiato per il modo in cui Luca si era rivolto a lui tagliò
corto "non sono affari che ti riguardano e non preoccuparti, perchè
tra poco ti farò compagnia con le chiappe rosse, e ora vieni giù se
non vuoi un'altra dose" Luca non è per niente convinto, ma segue
il fratello. scendendo le scale, a bassa voce ma non troppo, borbotta:
"spero che te le dia con la spazzola, anzi con la cinghia!" "Che
hai detto, stronzo ?" esclama Laurent avvicinandosi minaccioso al
fratello "Nient...e.. niente...", è l'esitante risposta di Luca. "ALLORA
VI MUOVETE O DEVO VENIRE SU IO ?", e a questo richiamo inequivocabile
i due ragazzi, dopo un'ultima occhiata feroce di Laurent a Luca si
precipitano giù per le scale. La cena si svolge in una atmosfera
se non funerea comunque piena di elettricità. Laurent pensa alla punizione
in arrivo, Luca a quella subita, il padre ai due figli sempre più
indisciplinati ma al contempo così affettuosi, insomma due bravi ragazzi...
da tenere però in linea! E, sicuro come l'oro, lui sa come tenerli
in linea! "laurent, hai finito di mangiare ?" "non ancora" "primo:
non rispondere male e non fare lo strafottente: secondo: muoviti.
Avete le lingue lunghe, ma perdio vi faccio cambiare in pochissimo
tempo!" Laurent non rispose, giudicando (a ragione) meglio tacere. "e
devi ancora dirmi dove sei stato fino a ora, e stai bene attento a
dire la verità. Sto aspettando. non eri a scuola, non eri ai giardini,
non eri a casa di qualche tuo compagno di scuola." "ero all'oratorio" "e
l'orologio ?" "Lo hai perso ? e il telefonino per avvisarmi ? non
mi dire che hai finito la scheda perchè te l'ho ricaricata 3 giorni
fa" "stavamo facendo una partita contro quelli dell'altra parrocchia
e ho perso la cognizione del tempo" "Adesso hai finito di mangiare
?" "sì" "e allora vai di sopra in camera tua, togliti scarpe,
pantaloni e maglione, e aspettami. MARCH!" Laurent si alzò e andò
in camera sua masticando amaro. "Luca, tu aspetta qui. sparecchia,
carica la lavapiatti e sistema la cucina. non venire di sopra a meno
che non ti chiamo. Se ti venisse in mente l'idea di spiare la punizione
di tuo fratello prenderesti il suo posto così rapidametne che non
avresti tempo di accorgertene. Chiaro ?" Luca annuisce con la testa,
preoccupato di non pronunciare nemmeno una sillaba. Non ha mai visto
il padre così arrabbiato, e tutta l'ira che provava verso il fratello
svanisce in un attimo. Silenziosamente, prega perché non gli faccia
troppo male.... Una volta in camera sua Laurent chiuse la porta
e scaricò la rabbia tirando un pugno contro il materasso, ancora una
volta si era messo nei guai. Mentre il figlio è su che si prepara
all'inevitabile, il padre di sotto medita a lungo su quanto dura sarà
la punizione, e quanto deve andarci giù pesante. ripensa con angoscia
a quei momenti di attesa e pensa che lo picchierà fino a farlo urlare,
poi se lo immagina indifeso sulle sue ginocchia e il braccio si trattiene E
non esiste via d'uscita, sta pensando intanto Laurent: l'unica cosa
da fare è assecondare il padre in tutto e per tutto, non dandogli
motivi per aumentare la punizione. Mentre, in un primo momento,
era deciso a far assaggiare al figlio, per la prima volta nella sua
vita, la cintura dei pantaloni, pensa che forse la spazzola sarà sufficente...
tutto dipenderà da come Laurent stesso si comporterà nella prossima
mezz'ora Laurent inizia a togliersi le scarpe, poi il maglione ed
i pantaloni, piegando per bene i vestiti e mettendoli a posto nell'armadio,
cercando di mettere un pò in ordine la camera. Sono passati 10 minuti.
Laurent deve essere pronto, pensa il padre. E' crudele farlo aspettare
ancora di più. Recupera la spazzola, dà un ultima occhiata ammonitrice
al figlio minore e sale le scale. Laurent è lì, in attesa, e finito
di togliere gli indumenti prescritti, si guarda allo specchio. E'
in calze, boxer (aveva iniziato ad usarli da pochi mesi) e t-shirt;
avrebbe voluto accendere lo stereo ma capì che era meglio evitare,
così si siede sul letto in attesa. Il padre sale le scale, deciso
ad affrontare il problema. arriva davanti alla porta, tira un bel
respiro e bussa alla porta. TOC-TOC TOC TOC Laurent è un pò stupito
per il fatto che il padre avesse bussato, e risponde un po' in ritardo: "Avanti!" Il
padre entra, chiude la porta. osserva il figlio seduto sul letto,
in attesa come gli è stato detto: ha i boxer, una novità degli ultimi
mesi, le calze e la t-shirt: tutto in ordine nella stanza, non si
vedono nè i vestiti nè le scarpe. No, pensa, non si merita le frustate,
almeno per questa volta... "Laurent, Laurent, lo sai che mi hai
fatto stare in pensiero in un modo atroce ?", gli dice sedendoglisi
accanto e mettendogli un braccio intorno alle spalle, dopo aver posato
sul tavolo vicino al computer, in bella vista, la spazzola di legno "lo
so papà e mi dispiace, ma ti giuro che non l'ho fatto apposta" "so
che non l'hai fatto apposta, perchè non sei nè così cattivo, o stronzo
se preferisci termini più moderni, e nememno così stupido; resta il
fatto che sei stato irresponsabile e superficiale, ed è per questo
che ti punirò" "vuoi aggiungere qualcos'altro ?" "no", risponde
Laurent con la testa china, mentre giocherella nervoso con i piedi
e si osserva le gambe. "e allora forza, stenditi sulle mie ginocchia",
e così dicendo, tirando il figlio per un braccio lo sistema sulle
sue ginocchia, gli solleva la maglietta fino al collo: ora solo i
boxer, di sottile cotone, proteggono il fondoschiena dai colpi...
che iniziano ad arrivare senza preavviso: SPANK! SPANK! SPANK! "La
prossima volta che " SPANK! sei a giocare fuori "SPANK!" "devi renderti
conto " SPANK! "che non puoi tornare a casa " SPANK! quando è già
buio " SPANK! "sì sì hai ragione" "scusa" SPANK! SPANK! SPANK! "no
basta papà" "Scusa" "e devi ricordarti " SPANK! che il telefonino
"SPANK " serve "SPANK " per avvisare "TOrno tardi " SPANK! anzi per
chiedere "PAPA' POSSO TORNARE TARDI!" SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "ahia!!" "mi fai male" "ancora
non è nulla!" e con queste parole afferra l'elastico dei boxer e con
un colpo deciso li abbassa fino ai ginocchi, scoprendo interamente
le natiche già rosse di Laurent, e riprendendo immediatamente la punizione:
soltanto che ora il rumore è molto più forte, e anche il dolore che
prova Laurent... SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "se
pensi che sia finita qui ti sbagli di grosso" SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! "no basta" SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! le sculacciate arrivano dalla punta delle due natiche fino
alla parte superiore delle coscie, particolarmente sensibile e dolorossissima:
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "per favore" "per un
mese a partire da domani "SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
il tuo orario di rientro è fissato per le cinque e mezzo SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! cioè mezz'ora prima di Luca SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "ok ok, ma non sculacciarmi" e
se torni ancora in ritardo come stasera SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! ti aspetta una ripassata che quella di stasera non è
niente in confronto! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Chiaro
? CHIARO ? SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "Chi....
chi..chiaro" "e allora alzati in piedi, e tieni le mani lungo i
fianchi!" Laurent si alza lentamente e dolorante, faccia congestionata,
il sedere in fiamme e una voglia matta di massaggiarselo, ma non osa
disobbedire. Fatto alzare il figlio, mr. Henry sistema il cuscino
nel centro del letto, e con un gesto invita il figlio a stendersi
sopra il cuscino stesso Laurent esegue imprecando dentro di sè.
Non era ancora finita. "Adesso ti spetta la spazzola. Non mi costringere
a chiamare Luca per tenerti fermo, prenditi la punizione come un ragazzo
grande. Ma prima di iniziare dimmi dov'è il tuo cellulare." "è nel
cassetto, perchè?" "voglio controllare una cosa, visto che a tavola
non mi hai risposto, e sarà bene per te che non sia come temo" Il
padre apre il cassetto, prende il cellulare, già acceso, e chiama
il suo proprio telefonino ma nel giro di pochi secondi, terribili
per laurent steso a pancia sotto sul letto, con il cuscino che lo
sorregge con il sedere ben in alto pronto per un altra dose, arriva
il solito messaggio dell'operatore: credito insufficente! "Lo sapevo!"
SPANK! "50 euro di cellulare in tre giorni!" SPANK! SPANK! SPANK! i
primi 4 colpi con la spazzola hanno lasciato chiari segni sulla pelle
di Laurent "Ahhh" urlò Laurent sopreso dai colpi improvvisi credi
forse che i soldi crescano da soli ?" SPANK! SPANK! "Vorrei sapere
" SPANK! a chi SPANK! hai telefonato SPANK con 50 euro SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! "ma non lo so!" "un pò di messaggi!" "qualche
telefonata agli amici" messaggi, eh ? telefonate agli amici ? ecco
il messaggio che ti deve entrare in testa! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!
SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! "ahia" "ahia" "ahia" "ahia" "ahh" Finalmente,
papà si ferma. il fondoschiena di laurent è completamente rosso, con
evidenti traccie più scure dei colpi della spazzola. si era ripromesso
di dargliene solo una dozzina, ma ha perso il conto. "basta così,
laurent. non costringermi più a fare una cosa del genere, perchè la
prossima volta, te lo giuro, te le dò con la cinghia, e davanti a
tuo fratello." con queste parole il padre si siede sul letto, inizia
a carezzare la testa e le spalle del figlio, cercando di consolarlo Laurent
sussulta sentendo nominare la cinghia "A cena ero deciso a frustarti,
stasera, poi quando sono salito su non ne ho avuto la forza, vedendo
come ti eri preparato e come avevi accettato la punizione. ma non
credere che non manterrei la promessa. " "Grazie" "adesso mettiti
il pigiama, sciacquati il viso e vai a letto. Se ci tieni puoi tornare
giù e vedere mezz'ora di tv, non di più. Ok ? " "ok dopo vengo"
papà da un bacio al figlio, lo abbraccia e lo lascia solo, con un
ultima occhiata alle due natiche così rosse... certo che gli aveva
dato una bella lezione... Scende le scale, arriva in cucina: tutto
a posto, Luca è davanti alla tv in salotto. "Luca, puoi andare in
camera adesso. bussa prima di entrare, e bada bene di non prendere
in giro tuo fratello, ok ?" "certo" Luca sale in camera, la porta
è socchiusa. Trova il fratello in pigiama, con gli occhi rossi e le
mani che si massaggiano energicamente il fondoschiena. Ora non ce
l'ha più con lui per essere stato punito, indirettamente, per colpa
sua; ha sentito fin dal piano di sotto i rumori e le grida di Laurent,
e si è immedesimato nel fratello. Cerca di consolarlo come può,
gli offre di fare una partita alla playstation, ma Laurent scuote
la testa. "Meglio che vada a dormire, e anche te. Non ho nessuna
voglia di sentire papà che urla perché non siamo ancora a letto." "Te
ne ha date tante ?" "Da non poterne più. E per non mi ricordo più
quanti cazzo di giorni devo tornare a casa prima di te, praticamente
in galera." "Con la spazzola ?" "Si. Mi ha promesso la cinghia
per la prossima volta. E quindi ti assicuro che farò il bravo per
i prossimi anni, perché non ho nessuna voglia di assaggiarla." "Povero
bro, e scusa se prima ce l'avevo con te. Ma mi ha sculacciato quando
non c'eri e mi faceva ancora male quando sei tornato, e ho dato la
colpa a te anche se era mia. Dovrei tenere la lingua a freno, ma spesso
le parole mi scappano". "cosa gli avevi detto ?" "qualcosa sul
tirare la corda, e lui per tutta risposta mi ha tirato giù i calzoni
e gli slip e me le ha date di santa ragione." "Luca, scusami, un
po' è anche colpa mia se le hai prese." "No, solo mia. E se non
l'avessi fatto arrabbiare te ne avrebbe date meno." "Basta, è inutile
piangere sul latte versato. Quel che è stato è stato, e ora vediamo
di stare un po' senza prenderle. Ti fa ancora male ?" "mmmsi....",
risponde Luca. "ora ti faccio vedere." Si abbassa i calzoni e mostra
al fratello il sedere ancora rosso, poi si spoglia del tutto e si
mette il pigiama. Laurent si gira, si abbassa i calzoni e mostra al
fratello i suoi trofei: due natiche rosse fino all'inverosimile, con
segni più scuri e leggermente gonfi. Luca non aveva mai visto il fratello
punito così severamente, e gli vengono le lacrime agli occhi. "cazzo
Laurent, è rossissimo!" "Lo so, ora vado in bagno e lo caccio nel
bidet con l'acqua fredda." "si, e dopo ci vado anch'io." "Quante
te ne ha date ?" "Ho perso il conto, Laurent. E a te ?" "Figurati,
ho smesso di contarle dopo le prime 10. e con la spazzola almeno 15,
ma non sono sicuro". "Hai gridato, ti ho sentito." "Ho detto solo
Ahia" "E' gridare" "E allora ?" "Quando le ho prese io con la
spazzola per le pagelle non ho gridato" "Luca, che fai provochi
? vuoi fare a botte, così sale papà e ne prendiamo ancora ? io non
ne ho nessuna voglia" "Facevo così per dire" "Aspetta che siamo
soli a casa domani e lo vedi se facevi per dire" E con quest'ultima
frase Laurent si chiude in bagno, arrabbiato con se stesso per aver
fatto tardi così stupidamente, con il fratello, con il padre che lo
ha punito, con i compagni di squadra che non gli hanno detto che era
tardi, insomma con il mondo intero. E una volta chiuso in bagno, lontano
da tutti, sfoga finalmente tutte le sue lacrime. Fine
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